NODAL BURDEN AND ONCOLOGIC OUTCOMES IN PATIENTS WITH RESIDUAL ISOLATED TUMOR CELLS AFTER NEOADJUVANT CHEMOTHERAPY (ypN0i+): THE OPBC-05/ICARO STUDY
Montagna G, Laws A, Ferrucci M, Mrdutt MM, Sun SX, Bademler S, Balbaloglu H, Balint-Lahat N, Banys-Paluchowski M, Barrio AV, Benson J, Bese N, Boughey JC, Boyle MK, Diego EJ, Eden C, Eller R, Goldschmidt M, Hlavin C, Heidinger M, Jelinska J, Karadeniz Cakmak G, Kesmodel SB, King TA, Kuerer HM, Loesch J, Milardi F, Murawa D, Moo TA, Menes TS, Passeri D, Pastoriza JM, Perhavec A, Pislar N, Polidorio N, Rami A, Ryu JM, Schulz A, Sevilimedu V, Ugurlu MU, Uras C, van Hemert A, Wong SM, Yoo TR, Zhang JQ, Karanlik H, Cabioğlu N, Peeters MV, Morrow M, Weber WP; ICARO Study Group.
J Clin Oncol. 2024 Nov 7:JCO2401052. doi: 10.1200/JCO.24.01052
Link all’abstract
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39509672/
Poiché non è noto il carico linfonodale dei pazienti con cellule tumorali isolate (ITC) residue nei linfonodi sentinella (SLN) dopo chemioterapia neoadiuvante (NAC) (ypN0i+) né è standardizzata la gestione ascellare di questi pazienti, sono stati analizzati i tassi di linfonodi (SLN) aggiuntivi positivi alla dissezione linfonodale ascellare (ALND) e gli esiti oncologici in pazienti con ypN0i+ trattati con e senza ALND.
Lo studio di coorte Oncoplastic Breast Consortium-05/ICARO (ClinicalTrials.gov: NCT06464341) ha analizzato retrospettivamente i dati di pazienti con carcinoma mammario in stadio I-II-III con residuo tumorale linfonodale dopo chemioterapia neoadiuvante di cellule tumorali isolate (ITC= cluster di cellule tumorali ≤ 0,2 mmm oppure <200 cellule tumorali in un singola immagine trasversale) provenienti da 62 centri in 18 Paesi.
L’obiettivo dello studio era valutare il ruolo della dissezione linfonodale ascellare (ALND) in pazienti con cellule tumorali isolate nel linfonodo sentinella dopo chemioterapia neoadiuvante.
L’end point primario era il tasso a 3 anni di recidiva ascellare (isolata o combinata a ripresa locale/a distanza entro 30 giorni). Gli end point secondari includevano il tasso a 3 anni di qualsiasi ripresa invasiva, locoregionale o a distanza.
E’ stata valutata anche la proporzione di addizionali linfonodi positivi alla dissezione linfonodale ascellare (ALND).
RISULTATI
In questo studio retrospettivo di coorte sono stati inclusi 583 pazienti con carcinoma mammario stadio I-II-III trattati con chemioterapia neoadiuvante tra marzo 2008 e maggio 2022 e che presentavano alla chirurgia post-CT neoadiuvante cellule tumorali isolate (ITC) nella biopsia del linfonodo sentinella.
Di questi 583 pazienti, 401 (69%) erano stati sottoposti solo a biopsia del linfonodo sentinella e 182 (31%) anche a dissezione linfonodale ascellare (ALND). L’età mediana era di 48 anni.
La maggior parte dei pazienti (74%) era clinicamente linfonodo positiva alla diagnosi (cN+).
Il 41% dei pazienti aveva tumori HR+/HER2-negativi, il 28% tumori HR+/HER+, il 10% HR-negativi/HER”+ e il 21/ aveva tumori triplo negativi.
La maggior parte dei pazienti aveva tumori cT2 (57%) e cN+ (74%).
Le pazienti trattate con dissezione ascellare linfonodale (ALND) avevano maggiori probabilità di presentare una malattia cN2/3 (17% v 7%; p< 0,001), di avere ITC rilevate all’estemporanea (62% v 8%; p <0,001), di avere un’invasione linfovascolare (38% v 24%; p <0,001) e di ricevere una radiazione adiuvante della parete toracica (89% v 78%; p =0,024).
Il numero medio di SLN con ITC era pari a 1,2.
Il tasso di recidiva ascellare (isolata o combinata con ripresa locale/a distanza) è stato nell’intera coorte del 2% (95% CI, 0,95-3,6) (Figura 1).
Il tasso a 3 anni di recidiva ascellare isolata è stato pari a 0,58% (95% CI, 0,12-2).
Non ci sono state differenze statisticamente significative tra i pazienti trattati con ALND e quelli non trattati con ALND in tassi a 3 anni di qualsiasi ripresa a livello ascellare (1,5% vs 3,1%; p=0,8) e in tassi a 3 anni di ripresa isolata a livello ascellare ( 0,58% vs 1,7%; p=0,7).
Il tasso di recidiva invasiva (locoregionale e a distanza) a 3 anni è stato pari all’11% (95% CI, 8-14) (Figura 2) senza differenze statisticamente significative in base al tipo di chirurgia ascellare: 12% vs 8,1% (p=0,13) (Figura 3).
Nei 182 pazienti sottoposti a dissezione linfonodale ascellare, non sono stati trovati linfonodi addizionali positivi per metastasi nel 70% dei casi. Sono stati trovati altri linfonodi positivi in 55 pazienti (30%): in 32/55 pazienti (18%) sono state trovate solo ITC, in 13/55 pazienti (7%) micrometastasi e in 9/55 pazienti (5%) macrometastasi (Figura 4).
Tali valori erano pressochè sovrapponibili sia nei pazienti cN-negativi alla diagnosi che nei pazienti cN+ alla diagnosi.
Nei pazienti cN2-N3 alla diagnosi, invece, il 40% dei pazienti presentava ulteriori linfonodi positivi alla dissezione ascellare ( nel 7% erano macrometastasi, nel 3% erano micrometastasi e nel 30% erano ITC).
CONCLUSIONI
Nei pazienti con ypN0 (i+) dopo chemioterapia neoadiuvante, è risultata rara (2%) la recidiva ascellare dopo l’omissione della dissezione linfonodale ascellare (ALND) ed è stato basso il carico linfonodale addizionale positivo alla eventuale successiva dissezione linfonodale ascellare ( 30% di pazienti con ulteriori finfonodi positivi alla dissezione, ma solo 5% con macrometastasi).
Questi risultati non supportano la dissezione linfonodale ascellare di routine in tutti i pazienti con cellule tumorali isolate residue alla biopsia del linfonodo sentinella [ypN0(i+)] dopo chemioterapia neoadiuvante.
COMMENTO
Questo studio ha vari limiti: è retrospettivo e presenta alcuni bias di selezione (ad esempio la decisione di omettere la dissezione ascellare sulla base di un basso rischio di recidiva o come scelta del chirurgo o del paziente); la determinazione della numerosità del campione è stata pragmatica; il follow up mediano è ancora breve, di 3,2 anni (è stato pianificato un più lungo follow up ma è noto dagli studi di chirurgia upfront che la maggior parte degli eventi di ripresa ascellare si verificano nei primi 5 anni); la mancanza di valutazione standardizzata dell’esame anatomo-patologico e di una revisione centralizzata.
Tuttavia, i risultati di questo studio sono simili a quelli riportati in pazienti trattati con chirurgia upfront e indicano che la presenza di cellule tumorali isolate nel linfonodo sentinella non dovrebbero influenzare la gestione chirurgica dell’ascella.